Sono passati diversi anni dalla prima esperienza, ma da allora il viaggio e la visita ad Astana, sono diventati un appuntamento fisso nel calendario annuale dell’Arca. Quest’anno però, per i “prescelti”, partiti in treno per il lungo tragitto verso l’ancor fredda capitale del Kazakistan, si è trattata di un’esperienza abbastanza diversa dalle precedenti. Tutto è nato più o meno un anno fa grazie all’incontro con Tatyana Nikolaevna, direttrice della Fondazione “Ak Bota”, e di una scuola elementare nella provincia di Astana. Lo scorso anno, dopo averci incontrato, ci propose l’inizio di una collaborazione, che si concretizzò nella fornitura di un pannello solare per una delle nostre case, di rubinetti a fotocellula per l’economia dell’acqua e di una serra. L’invito ad Astana aveva l’obiettivo di mostrare nella pratica come le tecnologie attente alle questioni ecologiche possono essere inserite all’interno del programma scolastico ed educativo. Così i nostri ragazzi hanno visitato le applicazioni dei vari progetti che Tatyana ha realizzato, creando, tra l’altro, posti di lavoro nel villaggio dove la scuola è situata. Non è logicamente mancata l’opportunità di visitare i luoghi tipici di Astana, che costituiscono una tappa obbligata per chiunque arrivi in capitale.
Due giorni intensi ad Astana tra gite e attività
Dall’inizio della storia del Villaggio dell’Arca, la sfida più grande all’interno del percorso di vita ed educativo di chi entrava a far parte della nostra famiglia, è stata la preparazione e l’impatto con la vita “adulta”, il passaggio da una forma di vita protetta dentro le mura del Villaggio, alla vita indipendente che è l’anticamera alla formazione di una propria famiglia. Ultimamente si va formando un piccolo gruppo che si viene a trovare proprio in questa fase dell’esperienza umana. Due esempi tra gli altri quelli delle nostre Bayane, che tra poco termineranno il loro corso di studi perso l’istituto alberghiero, ma ormai da anni hanno dato prova delle loro capacità trascorrendo il loro tempo libero nella cucina del Villaggio e sostituendo – e lo hanno fatto egregiamente – le nostre cuoche in situazioni di malattia o di emergenze. Nei loro sogni? Aprire un piccolo ristorante italiano a Talgar. Chissa!
Bayan & Bayan
Si è trattata di un’attesa lunga, lunghissima, che ogni anno si rivelava vana. Non solo, ma che ogni anno rinnovava il sempre più acuto problema della ricerca dei fondi per l’acquisto del gasolio da riscaldamento. Ora finalmente l’attesa sembra giunta ad un termine. Dopo il periodo dedicato alla progettazione e alla presentazione dei documenti, siamo entrati nella fase operativa della posa in opera dei tubi del gas e dell’allaccio alla linea cittadina. E’ un passo decisivo, anche se non l’ultimo, prima di essere pronti per il cambio di sistema. Per adattarsi alle nuove norme di sicurezza, saranno necessari lavori in muratura, spostamento di alcune caldaie e l’acquisto di nuovi bruciatori, adatti al nuovo combustibile. Dopo tutto questo, saremo pronti a mettere alla prova il nuovo sistema, e in particolare l’affidabilità nel ridurre considerevolmente i costi di gestione, sia del riscaldamento invernale che della cucina.
I nuovi tubi gialli del gas corrono per il Villaggio
E intanto anche qui è arrivata la primavera si ricomincia a pulire il territorio e i bambini giocano all’aperto.
E’ arrivata la primavera!
Il Villaggio dell’Arca – Anno XVII – n° 180 – Marzo 2016